Un minuto e mezzo in
tutto, tra diane luccicanti e botti che fanno rumore. Tanto. Siamo a settembre,
ma sembra di essere a maggio quando il cielo a Bari si colora, ma per ragioni
diverse. Ora il Santo patrono non sorride. Almeno non in queste strade. Non a
Carrassi, dove i segnali della malavita fanno “il botto”. Dove, l’arrivo della
droga è accompagnato da fuochi pirotecnici. Ma nel quartiere la misura è colma.
Sì, perché questi spari sono all’ordine del giorno e i residenti sono stanchi.
“Praticamente ogni giorno – racconta B. che vive a due passi da parco 2 Giugno
– siamo costretti a sopportare tutto questo. E nessuno fa nulla”.
“Noi sappiamo bene –
aggiunge T., anche lui residente in zona - che si tratta di persone poco
raccomandabili e abbiamo paura”. Paura certo, perché da queste parti si sa bene
che si tratta di gente che ha poco da perdere e che in un attimo ristabilisce
il silenzio. Ma il disagio cresce assieme alla sensazione di non sentirsi più
liberi in casa propria: un gruppo di residenti si è, quindi, riunito e ha messo
nero su bianco un esposto, che sarà correlato da una raccolta firme, da
presentare al questore di Bari Giuseppe Bisogno e al sindaco Antonio Decaro.
“In qualità di residenti
nel quartiere Carrassi, della città di Bari – scrivono - frequentiamo in
compagnia dei nostri cani l’area urbana occupata dal ‘Parco 2 Giugno’ e adiacente
‘Giardino Emanuela Loi’, a cavallo tra viale della Resistenza e viale della
Costituente. Passeggiando quotidianamente per questi isolati – aggiungono -
abbiamo modo di verificare lo stato dei luoghi e le diverse situazioni che nel
tempo si verificano; specificatamente, a cavallo della fascia oraria che va
dalle ore 20.45, alle ore 24, tutti i giorni, sparano batterie di fuochi
d’artificio”.
Ciò che in sostanza
evidenziano è che sta diventando una situazione insostenibile “perché –
scrivono ancora - quando ci capita di intercettare le esplosioni per la
pubblica via (le stesse sono assolutamente improvvise e inaspettate, quindi non
evitabili) queste spaventano i nostri cani, mettendo a rischio la loro
incolumità e quella dei passanti”. Botti
che fanno paura a chi non è abituato: “Si fa presente, inoltre, cosa di non
poco conto – sottolineano – che oltre ad arrecare danni alla quiete di noi
residenti, arrecano fastidio anche ad altri utenti che non conoscono la
situazione e che – concludono – si trovano coinvolti in attimi di panico mentre
sono in compagnia di amici, famiglie e bambini”.
Ma a preoccupare i
residenti della zona, c’è dell’altro. Sono quelle bustine che passano da una
mano all’altra. Sono quelle facce poco raccomandabili e quel via vai di
ragazzini soprattutto in serata. Sono quelle bottiglie di alcolici abbandonate
per strada e i toni che si alzano sotto gli occhi di tutti.
“Da mesi –
raccontano - nelle adiacenze delle nostre abitazioni si è costituita una vera e
propria piazza adita allo spaccio di sostanze stupefacenti, queste attività
hanno sede all’interno del ‘Giardino Emanuela Loi’ e ‘Giardino
Francesca Laura Morvillo’. Questa situazione fa sì che siano frequentati
oltre che dagli stessi spacciatori, anche da persone di vario genere che
arrecano non pochi disagi a noi residenti in quanto spesso si verificano varie
aggressioni o risse tra i frequentatori”.
Droga quindi nei luoghi di
aggregazione disegnate per le famiglie e per i ragazzi e segnali per avvisare
gli spacciatori che la merce è arrivata. Tutte le sere. Quando il sole non è
ancora tramontato e i bambini corrono sui marciapiedi controllati a vista. Quando
ci sono cani al guinzaglio e proprietari distratti che impugnano il cellulare.
È l’ora in cui si respira l’aria della “fine” della giornata lavorativa. La
gente ha ancora voglia di uscire e di trascorrere qualche ora all’aria. Ma in
queste strade non è libera di farlo. Non su questi marciapiedi. Non a Carrassi
dove le batterie salutano l’arrivo della droga. Dove persino San Nicola spera
che qualcuno si accorga che i giochi pirotecnici non sono dedicati a lui.